I bambini e le bambine adorano la ritualità e la ritualità è un ottimo mezzo di per infondere loro un senso di sicurezza. Forse tutto ciò affonda le proprie radici nella memoria ancestrale fatta appunto di cerimonie e riti di passaggio con cui si cercava di controllare le potenti forze della natura o si realizzava simbolicamente il superamento di paure verso una crescita e un’evoluzione personale.
Per questo motivo è importante fare vivere ai nostri figli quotidianamente attimi di ritualità (risveglio, colazione, momento dei pasti, momento di andare a dormire, momento di lavarsi, di accudire il giardino, di nutrire un animale domestico etc…).
Altrettanto importante non soffocare la loro voglia di cerimonie e “riti propiziatori” che potrebbero sembrare anche scaramantici ( e che negli adulti acquistano quasi connotazioni patologiche ma che nei bambini sono assolutamente naturali, comuni e salutari in quanto permettono loro di acquisire il controllo sulla realtà) come camminare solo su alcune mattonelle di un certo colore, allineare oggetti in un certo modo etc..
L’amore per i rituali può essere anche un efficace mezzo educativo con cui stringere patti condivisi, fare promesse, accordarsi e trovare aggiustamenti a certe “regole”. E’ però assolutamente fondamentale che il genitore che promette, mantenga ad ogni costo la promessa.
Non c’è tradimento più grande per un bambino che perdere fiducia nel genitore e nella sua parola data, ancor più se il tutto è collegato appunto, a questo magico senso di ritualità che mira a infondere nei più piccoli quel senso di sicurezza che li renderà degli adulti fiduciosi, ottimisti e sicuri di sé.
In questi giorni mi capita di vedere spesso video tutorial in cui si illustrano le più varie attività da far fare ai propri figli in questo periodo di “cattività”, specie e soprattutto per chi non ha la possibilità e la fortuna di godere di uno spazio all’aperto. Spesso si tratta di attività strutturate e preconfezionate per il bambino dove come al solito l’immaginario e la possibilità di sperimentare e trovare soluzioni nuove e originali è in qualche modo tarpato. Questo è un momento che può rivelarsi invece molto prezioso per fare “cose normali insieme”, mi spiego meglio. Molto spesso è proprio la bellezza della semplicità che dovremmo riscoprire. I bambini e le bambine adorano fare le cose dei grandi, se poi c’è un adulto lì presente che li guarda, beh allora lì si costruisce la vera consapevolezza di essere in grado di fare e di valere. Per questo vi suggerisco qui qualche piccola cosa da fare insieme ai vostri figli più piccoli che sicuramente apprezzeranno:
Tempo di primavera e tempo di pulizie: pulire insieme è senz’altro molto divertente, magari possiamo farlo con una musica allegra in sottofondo inventandoci così anche un nuovo ballo così che: puliamo, balliamo e ci divertiamo insieme!
Sempre tempo di pulizie: perché non ritirare fuori i vecchi lavoretti di scuola e decidere cosa tenere e cosa no? Abituiamo i nostri figli al non attaccamento e al piacere di fare spazio al nuovo.
Sempre tempo di pulizie… stavolta siamo nell’affascinante armadio di mamma e papà…magari le cose che non vanno più a mamma (o papà) potrebbero diventare bellissimi abiti per travestimenti in maschera e per giocare a….
Rivedere vecchi album di fotografie insieme raccontando storie dettagliate di come si comportava nostro figlio/figlia, cosa aveva combinato, perché era così speciale per noi etc.. ( i bambini gradiscono moltissimo ascoltare la loro storia!!)
Scegliete insieme un menù sfizioso per la merenda e realizzatelo insieme.
Allestiamo un piccolo spettacolo serale e magari filmiamolo in un video da rivedere insieme (naturalmente partecipano anche i genitori, raccontando barzellette, recitando una poesia, esibendosi in un ballo o in un’imitazione)
Facciamo l’orto e il giardinaggio insieme, basta un vaso, della terra e dei semi o piantine. I semi li consiglio perché nascondono in sé tutto il mistero della vita invisibile e potente che prima o poi sboccia. Per i bambini è davvero una magia!
Create un piccolo momento relax per farvi dei massaggi rilassanti a vicenda!
Se vostro figlio/a sa già leggere potreste leggere un libro insieme ricco di dialoghi, dividendovi le parti.
Fate ginnastica insieme, i bambini sapranno trovare esercizi fantastici e divertentissimi, provare per credere!
Non possiamo andare da parrucchiere ed estetista? Possiamo giocare alla parrucchiera e all’estetista per davvero ( magari però evitiamo i tagli !! 🙂
Rilassatevi con loro su un divano, su una poltrona, su un’amaca…così, senza fare niente, solo per il gusto di stare lì abbracciati a godere di questo piccolo momento magico o a raccontarvi piccole storie ed episodi divertenti.
Rivoluzionate insieme la sua cameretta, spostate il letto, l’armadio, fate quei piccoli o grandi cambiamenti che possano dare un tocco nuovo, creando nuovi spazi, nuovi punti di vista e prospettive insolite e stimolanti.
Facciamo insieme il campeggio in casa! E’ semplice: basta un tavolo e un grande lenzuolo, possiamo fare finta che quella sia la nostra tenda e magari ci rifugiamo lì per qualcosa di speciale come leggere un libro in tranquillità ad esempio…
Facciamo insieme il bucato a mano! Dai bambini tutto quello che implica acqua e sapone in genere è molto amato.
Rimettiamo a posto la scatola dei “gioielli” di mamma, è divertente e con l’occasione possiamo rispendere come Tutankamon!
Le paure sono una tappa molto importante nella crescita dei bambini in quanto rappresentano il modo in cui questi imparano ad affrontare le difficoltà e le esperienze della vita. Le paure lavorano spesso a livello inconscio e ci possono dare indicazioni importanti sul temperamento, le caratteristiche o i disagi dei nostri figli.
Non tutti i genitori però sanno gestirle nel modo giusto per cui spesso si può assistere o ad atteggiamenti di iperprotezioni che negano ai bambini la possibilità di superare o gestire le proprie paure, o al contrario le banalizzano e le sottovalutano, negandole di fatto.
Ebbene, ci sono paure “sane” che sono assolutamente naturali nelle tappe di crescita dei bambini e che non devono preoccupare i genitori. Pertanto non ci dovremmo particolarmente preoccupare se:
Si tratta delle “classiche” paure per lo più legate a stereotipi tradizionali e culturali molto ancestrali come la paura del buio, della strega o dell’orco/uomo nero.
Le paure sono poche e circoscritte
Se sono passeggere e comunque si presentano solo in certe circostanze non andando a condizionare le abitudini di vita quotidiane del bambino
Se si modificano con il tempo o comunque acquisiscono nuovi connotati
Se la presenza di un adulto e la rassicurazione sono sufficienti a tranquillizzare il bambino.
In altri casi invece è opportuno che il genitore intervenga per capire come meglio gestire la situazione (può essere utile in questi casi un supporto pedagogico o, nei casi più complessi di un aiuto psicologico). Quali sono dunque le paure su cui è opportuno intervenire?
Se terrorizzano scatenando delle vere e proprie reazioni anche a livello fisico
Se le paure sono invadenti e condizionano la vita del bambino e quella dei genitori impedendogli alcune esperienze importanti.
Se non cambiano nel tempo e con la crescita del bambino
Se si manifestano in modo intenso sempre e solo in una specifica situazione in cui si è vissuto una sorta di trauma (es. terrore di andare in bicicletta dopo essere caduti)
ATTENZIONE: anche nel caso in cui non emerga mai alcuna paura in una bambino/a il genitore dovrebbe prestare attenzione per cercare di capire dove finisce il coraggio e dove inizia magari un atteggiamento di rimozione della paura, forse per paura di esprimerla.
In campo pedagogico sono molti gli strumenti, anche molto semplici, che un genitore può mettere in capo per aiutare i propri figli a rielaborare e superare piccoli e grandi traumi che potrebbero andare a costituire paure profonde e dolorose nel tempo.
Ogni naturopata ha la sua particolare simpatia “essenziale”, la mia è nei confronti di questa pianta dal fiore ipnotico e dalla fragranza intensa e rilassante. Ho sempre amato la lavanda, forse perché mi ricorda il profumo antico delle nonne, forse perché adoro il suo colore profondo e bellissimo, forse perché è emblema dei più bei paesaggi mediterranei o forse perché studiandola mi sono resa conto che è davvero una pianta per tutti.
La lavanda è di per sé una pianta davvero molto resistente sia al caldo che al freddo e non necessità di particolari cure, i suoi fiori andrebbero colti a mezzogiorno nel momento in cui la concentrazione dei suoi oli essenziali è maggiore. Le sue applicazioni sono davvero tantissime e il suo utilizzo è forse uno dei pochi a non presentare particolari controindicazioni, anche nel caso di bambini. E’ una pianta gentile ma potente in quanto capace di combattere efficacemente virus, batteri, funghi e nello stesso tempo svolgere un’azione sedativa e al contempo energizzante, in poche parole è una pianta riequilibrante, adatta per tutti.
L’olio essenziale è un ottimo purificatore di ambiente grazie ai suoi numerosi principi attivi come il linalolo, il borneolo, il cineolo e il cumarine. La lavanda è sedativa, eupeptica, fluidificante, diuretica, antisettica e antinfiammatoria. Il modo migliore per utilizzarne le proprietà è servirsi dell’OLIO ESSENZIALE ( ci tengo sempre a ribadire che per essere sicuri di avere un prodotto efficace e soprattutto INNOCUO è opportuno che l’olio essenziale sia biologico, 100% naturale, per uso alimentare – dicitura che deve essere presente sulla confezione con relativo numero del lotto di produzione).
In ambito estetico possiamo miscelare qualche goccia di olio essenziale in un cucchiaio di olio di mandorle e massaggiare la pelle per rassodarla e nutrirla; il suo effetto antinfiammatorio la rende indicata anche in caso di scottature ed eritemi. IN caso di acne e pelle impura possiamo aggiungere 3 gocce di olio essenziale in 1 litro di acqua distillata ed usarla come tonico quotidiano.
Per sedare e favorire il sonno possiamo mettere qualche goccia nel diffusore in camera da letto, o direttamente spruzzare la federa del cuscino (anche dipingere le pareti di camera color lavanda ha sicuramente un effetto sedativo e conciliante del sonno, specie per tutte quelle persone troppo cerebrali che faticano a dormire perché preda di mille pensieri).
Ma la lavanda è un toccasana anche in caso di mal di testa e nevralgie da stress e muscolotensive, in questo caso possiamo massaggiare con olio essenziale di lavanda miscelato in olio vettore ( mandorla) direttamente le parti interessate e respirarne l’aroma.
In caso di ustioni si sciacqua la parte affetta da bruciatura sotto l’acqua fresca e subito si applica 1-2 gocce di olio essenziale puro di lavanda, il dolore diminuisce e si evita la comparsa di vescicole.
L’olio di lavanda miscelato può essere anche utilizzato per contrastare i dolori addominali da cattiva digestione semplicemente massaggiando l’addome e poi ponendo sopra una borsa dell’acqua calda.
Esiste anche la possibilità di utilizzare l’olio essenziale di lavanda (per uso alimentare) per via interna, in questo caso però è fondamentale farsi seguire ad uno specialista perché gli oli essenziali sono molto potenti. In genere l’uso interno è previsto in caso di intestino pigro o in caso di coliche e dolori addominali (2 gocce in un cucchiaino di miele nel té o in acqua calda).
Non dimentichiamo infine l’utilizzo dell’olio essenziale di lavanda come antisettico e repellente per gli insetti, oltre che come rimedio di primo soccorso in caso di pinzature di ragno o zanzara, la lavanda riduce infatti il prurito ed evita che la ferita si infetti.
E’ un peccato che questa bellissima pianta non sia sufficientemente conosciuta ed apprezzate per le sue innumerevoli qualità. La borragine è una pianta spontanea piuttosto comune in ambiente mediterraneo, la sua etimologia viene dal celtico borrach che vuol dire “coraggio”, infatti gli antichi celti utilizzavano i suoi fiori da aggiungere al vino per infondere coraggio ai soldati prima dei combattimenti.
La borragine si trova in molti preparati fitoterapici per la menopausa in quanto il suo contenuto di estrogeni ne riduce la sintomatologia, ma questa pianta è ricca anche di acido gammalinoleico e acido linoleico, due grassi di tipo omega 6 che regolano il colesterolo limitando i danni cardiovascolari. Con i fiori si può preparare una TISANA facendoli riposare in 10 minuti in acqua bollente (con coperchio): si assume una tazza a sera prima di dormire in modo da eliminiare scorie, drenare ristagni e combattere reumatismi.
Anche le foglie di borragine possono essere utilizzate: si scottano in acqua bollente e si condiscono con olio, limone e yogurt.
Infine si può preparare anche un vino di borragine facendo macerare per 15 giorni in un litro di vino bianco fermo 20 g di fiori essiccati: qualche cucchiaio dopo i pasti è un ottimo digestivo!!
Nota bene: le indicazioni qui contenute sono generiche in caso di problematiche e disturbi specifici è opportuno sempre consultare il proprio medico.
Secondo gli alchimisti l’energia dell’ortica nutre l’energia dei reni, dando nuova vitalità e aiutando nell’opera di rigenerazione e depurazione del sangue. Gli antichi astrologi ponevano questa pianta sotto l’influsso di Marte e le attribuivano proprietà antianemiche e antinfiammmatorie.
Maggio e giugno sono i mesi giusti per raccogliere ortica e sfruttarne tutte le proprietà. L’uso principale è sotto forma di infuso delle foglie, utile ad eliminare i ristagni metabolici, gli acidi urici e le scorie azotate.
INFUSO DI ORTICA: Per preparare un infuso occorre porre 50 g di foglie (utilizzare 12 ore dopo la raccolta per scongiurare l’effetto urticante) in un litro di acqua, far bollire per un paio di minuti e poi tenere in infusione per 15-20 minuti, si filtra e si beve l’infuso durante la giornata, lontano dai pasti.
SUCCO FRESCO: sconfiggere la ritenzione idrica possiamo anche ricorrere al succo fresco che, grazie alla presenza di clorofilla, contribuisce ad accrescere il numero di globuli rossi e di emoglobina.
SCIROPPO: in caso di stanchezza o convalescenza può essere utile anche ricorrere allo sciroppo di ortica: si uniscono 250 g di succo di ortica a 250 g di zucchero integrale di canna e si fa cuocere a bagnomaria fino a ottenere uno sciroppo, se ne assume un paio di cucchiai al giorno.
METODO WEISS: per i più “coraggiosi” si può anche ricorrere a un trattamento Metodo Weiss, utile per contrastare lombalgie e sciatalgie, che consiste nel fare mazzi di ortica e percuotere con questi le parti infiammate. il veleno urticante entra nella pelle e produce una piacevole sensazione di calore che dura circa un paio di ore. Questo trattamento andrebbe ripetuto per un paio di giorni, una volta al giorno, con sospensione di altrettanti giorni. Fondamentale dopo non porre acqua fresca e non fare uso di spezie o alcolici.
NOTA BENE: i rimedi naturopatici sopra indicati sono indicazioni generiche, in caso di patologie, allergie o disturbi è sempre bene consultare prima il proprio medico.
Gli autori classici lo chiamavano Citrus Medica a sottolineare le sue innumerevoli virtù terapeutiche.
Originario dell’Asia orientale, il limone fu introdotto nel Mediterraneo dagli Arabi attorno al 1000, oggi è prodotto in tutti i paesi del Mediterraneo, in Australia e negli Stati Uniti.
Appartiene alla famiglia delle Rutacee, è un albero sempreverde con foglie ovali, coriacee, di un colore verde intenso; può raggiungere fino a 6 m di altezza e fiorisce per quasi tutto l’anno, i suoi fiori sono rosa o bianchi molto fragranti.
Si utilizzano i frutti con le loro bucce e le foglie, dalla scorza dei frutti si ricava l’olio essenziale, molto aromatico, utilizzato in cucina e per la profumazione di detersivi.
Da sempre sono note le straordinarie virtù di questo frutto; gli antichi Greci importavano i limoni dalla Persia per profumare gli ambienti e proteggere le stoffe dalle tarme; i Romani ne apprezzarono le qualità antivenefiche, basti pensare che lo stesso imperatore Nerone era solito consumare frequentamente limone per proteggersi da possibili avvelenamenti.
Gli Arabi utilizzavano questo frutto come antidoto in caso di intossicazioni e morsi di serpenti velenosi e come oggetto scaramantico per tenere lontano gli influssi negativi; gli antichi Egizi ricorrevano all’olio di limone per difendersi da pericolose intossicazioni alimentari da carne e pesce e come “ingrediente” per l’imbalsamazione. Nel 1600 questi frutti si trovavano comunemente a bordo delle navi inglesi per allontanare i rischi di scorbuto tra i marinai.
Ricco di acido citrico, acido malico, saccarosio e potassio, si rivela molto utile per facilitare le funzioni digestive e in caso di nausea, per curare eccessi di acidità del sangue attenuando gotta, artrite e reumatismi; come antinevralgico in caso di mal di testa, come astringente e cicatrizzante per curare piaghe della mucosa, afte e angine. E’ inoltre antisclerotico, ostacola l’indurimento delle arterie, riattiva la cirocolazione sanguigna e abbassa la pressione arteriosa. In cacmpo estetico se ne apprezzano le qualità antisettiche e schiarenti. Essendo inoltre ricchissimo di vitamina C è indicato in tutti i casi di avitaminosi.
E’ ipoglicemizzante ovvero riduce i livelli di zucchero nel sangue ed è un potente antinfettivo.
Vediamo ora insieme le principali applicazioni pratiche per varie problematiche:
FERITE, PIAGHE, AFTE: il succo di limone è un ottimo disinfettante naturale, utile per pulire piccole ferite e abrasioni cutanee o per piaghe della bocca, afte e stomatiti. In caso di mughetto (candida del cavo orale) sono utili sciacqui della cavità orale da ripetere più volte al giorno miscelando un bicchiere di acqua con 2-3 gocce di olio essenziale.
COLESTEROLO ALTO: bere 200 g di succo al giorno favorisce l’abbassamento del tasso di colesterolo nel sangue. Può essere utile anche massaggiare la pianta del piede con una goccia di olio essenziale diluita in qualche goccia di olio vettore (olio di mandorle).
REUMATISMI, GOTTA, ARTRITI: bere ogni giorno il succo di 2 limoni freschi biologici con un po’ di acqua combatte l’eccesso di acidi urici riducendo problemi di gotta, artrite e reumatismi.
IPERTENSIONE: bere il succo di 3 limoni a digiuno per due settimane e ripetendo la cura ciclicamente può rivelarsi utile per abbassare la pressione arteriosa e combattere l’arteriosclerosi.
DEPURAZIONE: per disintossicare l’organismo ai cambi di stagione o dopo intossicazioni alimentari: è molto utile bere un bicchere di acqua con il succo di mezzo limone al mattino, a digiuno, per 1-2 mesi.
NAUSEA, MAL DI STOMACO: in questo caso si può assumere un infuso di limone, ottenuto tagliando 3 limoni biologici a tocchettini e facendoli bollire in acque per 5 minuti, si filtra la bevanda e si sorseggia calda durante il giorno.
RAFFREDDORI E INFLUENZE: si rivela sempre un ottimo rimedio la limonata calda, vecchio rimedio della nonna, è sufficiente aggiungere il succo di 2-3 limoni ad un po’ di acqua, scaldare, addolcire con miele o malto e bere a piccoli sorsi ben caldo, poi coricarsi.
MAL DI TESTA: molte persone traggono miglioramento aggiungendo qualche goccia di succo di limone a mezza tazzina di caffè; in caso di mal di testa lieve dovuto a stanchezza può essere invece utile versare qualche goccia di olio essenziale su un fazzoletto ed inalare più volte.
PUNTURE DI INSETTO: per lenire il fastidioso prurito e bruciore basta porre immediatamente sopra la zona colpita una fetta di limone fresco, in alternativa possiamo servirci di una goccia di olio essenziale diluita con un po’ di acqua e immergervi una garza sterile da applicare sulla parte dolente.
VERRUCHE: si intinge un batuffolo di cotone in un po’ di succo di limone appena spremuto e si dispone sopra la ferita fissando il tutto con un cerotto , ripetere l’operazione per 2 volte al giorno per 2-3 settimane.
SUDORAZIONE PLANTARE: se i piedi sudano eccessivamente e con cattivo odore può essere utile fare ogni giorno un pediluvio con acqua e un cucchiaio di succo di limone fresco o qualche goccia di olio essenziale.
MACCHIE CUTANEE E DENTI GIALLI: per schiarire la pelle da macchie ed efelidi e sbiancare le dita e i denti ingialliti dei fumatori è utile frizionare queste parti con alcune gocce di succo di limone. in caso di macchie cutanee senili sulle mani è un ottimo rimedio masssaggiare le mani per 2 volte a settimana per 2-3 mesi con gel di aloe a cui avremo unito qualche goccia di olio essenziali di limone. E’ una buona norma eseguire questo trattamento a sera prima di coricarci.
EPISTASSI: è possibile arrestare le emorragie nasali inalando qualche goccia di olio essenziale di limone dalle spiccate proprietà vasocostrittrici e astringenti.
CELLULITE: quando accompagnata da fragilità capillare può trovare miglioramento assumendo 40 gocce di gemmoderivato di limone con un po’ di acqua per 3 volte al giorno per due mesi, questo ciclo è da ripetere a mesi alterni. E’ possibile abbinare anche massaggi sulle zone colpite con olio di mandorle e 10 gocce di olio essenziale di limone dalle note proprietà drenanti e diuretiche.
MANCANZA DI CONCENTRAZIONE: a livello psicologico l’olio essenziale di limone dona vigore , concentrazione e lucidità, schiarisce le idee, stimola la mente e combatte l’apatia, allevia inoltre la stanchezza da eccesso di stress psicofisico ed allevia la sindrome premestruale.
ATTENZIONE: vi ricordo che tutte le indicazioni fornite sono generiche per cui è sempre opportuno consultare prima il proprio medico o uno specialista per appurare la natura del disturbo. Inoltre anche il limone può presentare controindicazioni in soggetti con comprovata sensibilità. Si ricorda infine che nel caso dell’uso dell’olio essenziale, essendo fotosensibile, è bene non esporsi al solo immediatamente (e comunque nell’arco delle 24 ore) onde evitare la possibile comparsa di antiestetiche macchie cutanee.
Germogli: uno scrigno di energia e vitalità per una primavera sprint
I germogli rappresentano tutta l’energia della vita che freme per esprimere appieno se stessa; sono una potenzialità espressiva allo stato puro, rappresentano una vera e propria miniera di salute, energia e benessere per il nostro organismo.
Germogli sono tutti i cereali, legumi, piante e semi oleosi che hanno subito un processo di germinazione in seguito al quale le proteine si scindono in aminoacidi, gli amidi si trasformano in maltosio e destrina e gli zuccheri diventano facilmente digeribili, i grassi a loro volta producono steroli che, a contatto con la luce solare, si trasformano in vitamina D.
Mangiare germogli vuol dire assumere un vero e proprio cocktail benefico di lecitine, minerali, vitamine e fitostimoline, sostanze che ci donano un’immediata sensazione di benessere ed energia!
Diuretici, disintossicanti, snellenti, sgonfianti, adattissimi per chi intenda seguire diete depurative e dimagranti, non dovrebbero proprio mancare sulle nostre tavole di primavera.
Si consumano crudi, aggiunti alle insalate, da gustare preferibilmente prima dei pasti oppure centrifugati con frutta e verdura al mattino o saltati in padella con un filo di salsa di soia shoyu come delizioso contorno per le nostre pietanze.
Scegliamo germogli di fieno greco se vogliamo fortificare pancreas e fegato, alfa alfa o erba medica per disintossicarci favorendo la diuresi e combattendo la fame nervosa, soia per combattere disturbi legati al climaterio e alla menopausa grazie alla loro ricchezza di fitoestrogeni, ceci per rafforzare, sfiammare e tonificare le vie urinarie; frumento per combattere il senso di debolezza e per rimineralizzare; orzo per combattere debolezza e depressione; crescione per depurare in profondità e riattivare il metabolismo; miglio per rafforzare unghie, capelli e dare tono e luminosità alla pelle asfittica; rafano per stimolare la digestione o come espettorante per eliminare ristagni di muco; sesamo per antiossidare e rimineralizzare il nostro organismo.
Possiamo preparare da soli i nostri germogli, è sufficiente recarci in un negozio di alimenti e prodotti naturali e chiedere di una germogliatore e di semi biologici, dopo aver distribuito uno strato di semi sui ripiani della germogliatore, sarà sufficiente bagnarli con un bicchiere di acqua al mattino e alla sera, avendo cura di tenere la germogliatore in un luogo poco illuminato. L’acqua di deposito può essere efficacemente utilizzata per bagnare le nostre piante rimineralizzandole. Sono sufficienti dai tre ai cinque giorni per ottenere i nostri germogli pronti per essere raccolti, lavati e mangiati. Possono essere conservati per circa cinque giorni chiusi in un barattolo di vetro e riposti in frigo, lavati tutte le volte prima del consumo.
Oltre al beneficio fisico è un piacere per lo spirito partecipare al miracolo della vita che perpetuamente nasce e rinasce con tutta la sua straordinaria, possente ed energica vitalità.
Questo bellissimo fiore originario del Brasile è la Jacaranda da cui si ricava un’essenza floriterapica australiana utilizzata efficacemente in tutte quelle situazioni di incostanza.
Se sei una persona che fatica a portare avanti un progetto, anzi tendi ad iniziarne sempre di nuovi senza concludere nulla di fatto, se ti distrai con facilità, fai fatica a prendere una decisione e cambi continuamente idea su tutto, beh, ti suggerisco di provare questo fiore.
Secondo la floriterapia i fiori che fanno per noi sono proprio quelli che hanno una carica energetica simile alla nostra, ebbene il fiore di Jaracanda è molto diffuso a Gafton sulla costa settentrionale del Nuovo Galles del Sud che non a caso ospita proprio lo Jaracanda Festival. Per gli aborigeni questa zona è poco adatta per essere abitata in quanto presenterebbe un’energia troppo dispersa!
I tipi Jaracanda sono pieni di ispirazione, sempre eccitati all’idea di intraprendere una nuova avventura, d’altra parte non è però facilissimo vivere loro accanto. CAmbiano facilmente amicizie, luoghi di vita, abitazioni; sono sempre un po’ titubanti su tutto. Quando gli assale il panico per non aver preso la decisione giusta è frequente che tornino indietro sui propri passi.
Dal punto di vista somatico possono soffrire di dolori migranti da una parte all’altra o soffrire di eruzioni cutanee. L’assunzione di questo rimedio aiuta a trovare determinazione, lucidità e concentrazione, fermo restando che si manterranno gli aspetti positivi ovvero: estro, velocità di pensiero, flessibilità.