naturopatia

Rinnoviamo il sangue con l’ortica

Secondo gli alchimisti l’energia dell’ortica nutre l’energia dei reni, dando nuova vitalità e aiutando nell’opera di rigenerazione e depurazione del sangue. Gli antichi astrologi ponevano questa pianta sotto l’influsso di Marte e le attribuivano proprietà antianemiche e antinfiammmatorie.

Maggio e giugno sono i mesi giusti per raccogliere ortica e sfruttarne tutte le proprietà. L’uso principale è sotto forma di infuso delle foglie, utile ad eliminare i ristagni metabolici, gli acidi urici e le scorie azotate.

INFUSO DI ORTICA: Per preparare un infuso occorre porre 50 g di foglie (utilizzare 12 ore dopo la raccolta per scongiurare l’effetto urticante) in un litro di acqua, far bollire per un paio di minuti e poi tenere in infusione per 15-20 minuti, si filtra e si beve l’infuso durante la giornata, lontano dai pasti.

SUCCO FRESCO: sconfiggere la ritenzione idrica possiamo anche ricorrere al succo fresco che, grazie alla presenza di clorofilla, contribuisce ad accrescere il numero di globuli rossi e di emoglobina.

SCIROPPO: in caso di stanchezza o convalescenza può essere utile anche ricorrere allo sciroppo di ortica: si uniscono 250 g di succo di ortica a 250 g di zucchero integrale di canna e si fa cuocere a bagnomaria fino a ottenere uno sciroppo, se ne assume un paio di cucchiai al giorno.

METODO WEISS: per i più “coraggiosi” si può anche ricorrere a un trattamento Metodo Weiss, utile per contrastare lombalgie e sciatalgie, che consiste nel fare mazzi di ortica e percuotere con questi le parti infiammate. il veleno urticante entra nella pelle e produce una piacevole sensazione di calore che dura circa un paio di ore. Questo trattamento andrebbe ripetuto per un paio di giorni, una volta al giorno, con sospensione di altrettanti giorni. Fondamentale dopo non porre acqua fresca e non fare uso di spezie o alcolici.

NOTA BENE: i rimedi naturopatici sopra indicati sono indicazioni generiche, in caso di patologie, allergie o disturbi è sempre bene consultare prima il proprio medico.

Fonte: Silvia Carri, Stagioneterapia, Età dell’Acquario, Torino, 2014