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Le paure nei bambini. Come distinguere quelle “sane” da quelle su cui è opportuno intervenire?

Le paure sono una tappa molto importante nella crescita dei bambini in quanto rappresentano il modo in cui questi imparano ad affrontare le difficoltà e le esperienze della vita. Le paure lavorano spesso a livello inconscio e ci possono dare indicazioni importanti sul temperamento, le caratteristiche o i disagi dei nostri figli.

Non tutti i genitori però sanno gestirle nel modo giusto per cui spesso si può assistere o ad atteggiamenti di iperprotezioni che negano ai bambini la possibilità di superare o gestire le proprie paure, o al contrario le banalizzano e le sottovalutano, negandole di fatto.

Ebbene, ci sono paure “sane” che sono assolutamente naturali nelle tappe di crescita dei bambini e che non devono preoccupare i genitori. Pertanto non ci dovremmo particolarmente preoccupare se:

  • Si tratta delle “classiche” paure per lo più legate a stereotipi tradizionali e culturali molto ancestrali come la paura del buio, della strega o dell’orco/uomo nero.
  • Le paure sono poche e circoscritte
  • Se sono passeggere e comunque si presentano solo in certe circostanze non andando a condizionare le abitudini di vita quotidiane del bambino
  • Se si modificano con il tempo o comunque acquisiscono nuovi connotati
  • Se la presenza di un adulto e la rassicurazione sono sufficienti a tranquillizzare il bambino.

In altri casi invece è opportuno che il genitore intervenga per capire come meglio gestire la situazione (può essere utile in questi casi un supporto pedagogico o, nei casi più complessi di un aiuto psicologico). Quali sono dunque le paure su cui è opportuno intervenire?

  • Se terrorizzano scatenando delle vere e proprie reazioni anche a livello fisico
  • Se le paure sono invadenti e condizionano la vita del bambino e quella dei genitori impedendogli alcune esperienze importanti.
  • Se non cambiano nel tempo e con la crescita del bambino
  • Se si manifestano in modo intenso sempre e solo in una specifica situazione in cui si è vissuto una sorta di trauma (es. terrore di andare in bicicletta dopo essere caduti)

ATTENZIONE: anche nel caso in cui non emerga mai alcuna paura in una bambino/a il genitore dovrebbe prestare attenzione per cercare di capire dove finisce il coraggio e dove inizia magari un atteggiamento di rimozione della paura, forse per paura di esprimerla.

In campo pedagogico sono molti gli strumenti, anche molto semplici, che un genitore può mettere in capo per aiutare i propri figli a rielaborare e superare piccoli e grandi traumi che potrebbero andare a costituire paure profonde e dolorose nel tempo.

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